I Taralli...

Taralli frolli afragolesi
i taralli dolci (quelli di Afragola!)
Quando si parla di Taralli, a Casa Milady, in quel di Afragola, s'intendono i Taralli dolci, caratteristici del periodo di Pasqua, qui da queste parti.
Vi premetto altresi che le foto nel post si riferiscono a "produzioni" diverse.
Ricordo che da piccola, quando ancora nelle case non esistevano ancora le cucine con i forni, e solo qualcuno aveva già il forno a gas, nel periodo di Pasqua, appunto, si facevano nelle case e si portavano le teglie, le "stagnere" nei forni di quartiere per la cottura, assieme a casatielli e pastiere: erano quasi delle processioni, e le strade profumavano di bontà...
Ora è possibile trovare i taralli  ormai tutto l'anno, in salumerie e panetterie locali.
Certo, farli in casa è sempre l'deale, specie se riuscite ad avere un forno a legna a disposizione, cosa alquanto difficile,  ma mai disperare...in quel caso, avrete taralli leggendari...

                                                 

Taralli dolci, dunque, ossia una pasta frolla molto morbida. Ma non sognatevi di farla col burro. Assolutamente no. Il Tarallo, quello vero, vuole la 'nzogna, ossia lo strutto.
Altro particolare non da poco: come agente lievitante, si compra, sempre in alcune salumerie o coloniali (ormai le drogherie non ci sono più), una "cartella" o "dose" per taralli, appunto.
Milady, come qualcuno forse sà, è un pò testarda, quindi s'è messa in testa di capire cosa costituisse quel candido miscuglio. Dopo un pò di ricerche ed esperimenti vari, e cambi di  proporzioni, è arrivata a creare la propria dose, con un risultato finale del tutto uguale a quello ottenuto comprando la dose stessa. Che altro non è che un misto di cremore tartaro e bicarbonato di sodio. Almeno quella usata da Milady (ma va precisato che c'è chi usa ammoniaca o lievito per dolci: in entrambi i casi la struttura finale del tarallo sarà differente, quindi possibimente evitate sostituzioni).
Ecco dunque le dosi complete della ricetta in uso a Casa Milady per ottenere i Taralli di Pasqua.
Ottimi biscotti all'uovo, buoni inzuppati nel vino, come fine pasto serale, così come ama fare il pargolo 86enne, ottimi nello zuppone mattutino, dove s'inzuppano bene ma non si spappolano, squisiti anche da soli, tutto l'anno. Insomma, BBBUONIII... Certo, obietterete che si possono fare anche  col burro o la margarina al posto della 'nzogna, e col lievito per dolci commerciale, ma otterete dei biscotti al burro, che saranni pure buoni, si. Ma non sono loro: i Taralli!!!

1 kg di farina 0 setacciata (normalmente si usa anche la 00)
5 uova medie
1 tuorlo
130 ml di latte
150/200- gr di strutto(se li volete piu o meno morbidi)
500 gr di zucchero
succo e scorza tritata di 1 limone non trattato, bello fresco e profumato
scorza tritata di 1 arancio,
2 bacche di vaniglia, (ma la tradizione vuole che venga usata la vanillina, data a corredo della dose...).
sale q.b. (nei dolci ci và sempre un pò di sale...)
18 g di cremore tartaro
12 g di bicarbonato di sodio 
Zucchero per lo spolvero finale
eventualmente 1 uovo per spennellare
avete preparato tutto? messo il grambiule se no vi sporcate la camicetta? cominciamo!
Si parte dalla solita fontana con la farina setacciata sul piano di lavoro, si uniscono le uova, lo zucchero, lo strutto, scorza di limone e arancio, tagliate col rigalimoni e tritate finemente o grattugitate, la vaniglia, il sale e il succo di limone.
In una ciotola piuttosto capiente si mettono le polveri lievitanti setacciate e si versa il latte (a temperatura ambiente) mescolando velocemente con un cucchiaino. Si formerà una schiuma che tenderà a uscire dalla ciotola, la verserete sugli altri ingredienti e amalgamate, magari con l'aiuto di un raschietto, ma va bene anche solo con le mani. Alla fine avrete una frolla moooolto morbida. Raccogliete bene l'impasto e cominciate a tagliare pezzetti di pasta di dimensioni il più possibile uniformi.

Rotolateli nello zucchero, formando prima i bastoncini e poi le ciambelle, sistemandoli ben distanziati, via via sulla placca imburrata o con carta forno. Se preferite spennellate con un uovo sbattuto, senza rotolare nello zucchero.
Fate cuocere circa 25 - 30 minuti a 180 - 200 gradi, dipende un pò dal vostro forno, quando sono ben dorati e sentite il profumo espandersi in cucina, sono da sfornare!
Lasciate raffreddare quanto basta e gustate...
Con questa dose ne viene una bella quantità, diciamo almeno 3 infornate, dipende da quanto si fanno grandi. Volendo si possono fare delle ciambellone, nello stampo col buco, da mangiare poi a fette...
Tenete presente che in cottura lievitano e che facilmete li torverete attaccati l'uni all'altro: staccateli con un coltellino affilato mentre li sfornate e  raffreddateli sulla gratella.
Si conservano bene, a lungo, nella classica scatola di latta o nella biscottiera.
taralli dolci cotti nel forno a legna
i taralli pronti cotti nel forno a legna

A meno che, come è successo a NOI, dopo aver passato il pomeriggio in cucina davanti al forno, con la temperatura esterna di circa 35 gradi, avendone fatti un bel po' pensando che le scorte durassero almeno un paio di settimane,  non si trovino di passaggio i vostri parenti d'oltralpe, e avendoli gustati appunto per colazione, hanno pensato bene di sequestrare quanto rimasto, e portare il maltolto con loro oltre lo Stretto.....