Il nome ha origine nell’antica Grecia, dove il termine κολλύρα (kollura) si riferiva a una corona quindi a una forma circolare.
Un dolce diffuso in varie forme e nomi un po’ in tutta l’Italia meridionale ma Sicilia, dove sono particolarmente diffuse e note anche con altri nomi, le Coddure (Pupi cull'ova, Cudduraci, Cuddura cull'ova, Cudduredda, Aceddu cull’ova…) in alcune versioni sono addiruttura riconosciute come Prodotti Agroalimentari Tradizionali (P.A.T.).
Nata come pane condito in vari modi, la caratteristica forma a ciambella era dovuta alla comodità d’infilarla al braccio o su un bastone, in modo che i pastori potessero facilmente trasportarla. Nel tempo si è arricchita fino a diventare anche un dolce di pasta frolla o lievitata decorato con uova sode (in genere in numero dispari) e con confettini di zucchero che la tradizione vuole fosse offerto dalla “zita” allo “zito” ossia dalla fidanzata al fidanzato o scambiato in segno beneaugurale.
Da qui poi le varie forme: a cestino, bambola, cuore, corona intrecciata, campana, colomba… tutti i vari simboli della Pasqua.
Qui potete trovare la versione “d’altri tempi” di Gabriella, qui invece la versione lievitata di Claudia.
La versione che invece vi propongo io è quella dolce (ma non troppo)… of course, avevate dubbi?
Da qui poi le varie forme: a cestino, bambola, cuore, corona intrecciata, campana, colomba… tutti i vari simboli della Pasqua.
Qui potete trovare la versione “d’altri tempi” di Gabriella, qui invece la versione lievitata di Claudia.
La versione che invece vi propongo io è quella dolce (ma non troppo)… of course, avevate dubbi?
Ingredienti:
1 kg farina
3 uova e un tuorlo
200 strutto
1 bustina di ammoniaca
200 zucchero
1 tazzina latte
sale
aromi (vaniglia o buccia d’arancio o limone)
diavolicchi
S’impasta tutto insieme, dopo aver preventivamente sciolto l’ammoniaca nel latte e aggiunta atutto il resto degli ingredienti.
Una volta pronto l’impasto si fa riposare una mezz’oretta, quindi si stende non sottile o si formano cordoni da intrecciare creando (è preferibile farlo sulla placca già rivestita con carta forno, cosi poi non si spostano più) le forme su cui andranno poggiate le uova sode che saranno fermate da cordoncini di pasta.
Si spennella con l’albume leggermente sbattuto e si decora con i diavolicchi.
In forno circa 20/30 minuti, a seconda della grandezza dei vostri soggetti, fino a completa doratura.
1 kg farina
3 uova e un tuorlo
200 strutto
1 bustina di ammoniaca
200 zucchero
1 tazzina latte
sale
aromi (vaniglia o buccia d’arancio o limone)
diavolicchi
S’impasta tutto insieme, dopo aver preventivamente sciolto l’ammoniaca nel latte e aggiunta atutto il resto degli ingredienti.
Una volta pronto l’impasto si fa riposare una mezz’oretta, quindi si stende non sottile o si formano cordoni da intrecciare creando (è preferibile farlo sulla placca già rivestita con carta forno, cosi poi non si spostano più) le forme su cui andranno poggiate le uova sode che saranno fermate da cordoncini di pasta.
Si spennella con l’albume leggermente sbattuto e si decora con i diavolicchi.
In forno circa 20/30 minuti, a seconda della grandezza dei vostri soggetti, fino a completa doratura.