Ha come ingrediente principale le uova, e viene preparato particolarmente nelle festività di Pasqua.
La forma a ciambella attorcigliata viene data da una particolare lavorazione, una volta preparato viene bollito e poi cotto al forno, il prodotto finito presenta delle crepe superficiali che danno l’impressione di una sfogliatura.Il “Tarallo scaurato” (bollito) o Tarallo Sammartinese, è tipico dell’avellinese, precisamente di San Martino Valle Caudina.
Ancora oggi, questo dolce squisito pur nella sua semplicità, si prepara con la ricetta tramandata dalle nonne.Nei tempi antichi, le famiglie si riunivano per la preparazione dei taralli, che venivano poi cotti nel forno (a legna) di quartiere e consumati per la tradizionale gita di Pasquetta oppure tenuti in casa, in attesa di essere dati in dono a chi veniva a fare gli auguri, inoltre era usanza di offrirli al Santo locale durante le processioni, per cui era preparato anche in giugno.
Simbolo di unione e pace, non va assolutamente tagliato col coltello, ma spezzato con le mani, è tipico consumarlo come fine pasto inzuppato nel vino, ed è delizioso anche a colazione.
Ringrazio la pasticciera Stella Ricci per avermene fatto dono, particolarmente gradito.
Di lei vi parlo in questo post
Ora vi dico solo che Stella conserva ancora, gelosamente, la pala con cui sua nonna, proprietaria del forno di quartiere, infornava i taralli scaurati!