Il tarallo “scaurato” o Sammartinese

DSC_1234Ha come ingrediente principale le uova, e viene preparato particolarmente nelle festività di Pasqua.
La forma a ciambella attorcigliata viene data da una particolare lavorazione, una volta preparato viene bollito e poi cotto al forno, il prodotto finito presenta delle crepe superficiali che danno l’impressione di una sfogliatura.DSC_1238Il “Tarallo scaurato” (bollito) o Tarallo Sammartinese, è tipico dell’avellinese,  precisamente di San Martino Valle Caudina.
Ancora oggi, questo dolce squisito pur nella sua semplicità, si prepara con  la ricetta tramandata dalle nonne.DSC_1042Nei tempi antichi, le famiglie si riunivano per la preparazione dei taralli, che venivano poi cotti nel forno (a legna) di quartiere e consumati per la tradizionale gita di Pasquetta oppure tenuti in casa, in attesa di essere dati in dono a chi veniva a fare gli auguri, inoltre era usanza di offrirli al Santo locale durante le processioni, per cui era preparato anche in giugno.
Simbolo di unione e pace, non va assolutamente tagliato col coltello, ma spezzato con le mani, è tipico consumarlo come fine pasto inzuppato nel vino, ed è delizioso anche a colazione.
Ringrazio la pasticciera Stella Ricci per avermene fatto dono, particolarmente gradito.
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Di lei vi parlo in questo post
Ora vi dico solo che Stella conserva ancora, gelosamente, la pala con cui sua nonna, proprietaria del forno di quartiere, infornava i taralli scaurati!
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