Celebrati all'Archivio Storico cocktail bar di Napoli, il 'Gran Tour' e l'ingresso della Cucina Italiana nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell'Unesco.
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Archivio Storico Cocktail bar, Napoli
Il Grand Tour, viaggio di intellettuali ed aristocratici Europei tra il XVIII al XIX secolo, che aveva tra le destinazioni anche Napoli è celebrato all'Archivio Storico cocktail bar di Napoli in un ciclo di sei incontri mensili.
Poco più di un mese fa presso l'Archivio storico cocktail bar di Napoli il primo incontro, con il richiamo a Goethe e al suo "Viaggio in Italia", dove racconta Napoli come città libera, allegra, vivace, mentre il secondo incontro, il 18 dicembre scorso, ha avuto come tema l'esaltazione della Cucina Italiana, iscritta nella lista rappresentativa del Patrimonio Immateriale dell'Unesco il 10 dicembre scorso.
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| Prof. Nicola Zambrano |
La serata è stata introdotta dal Prof. Nicola Zambrano, docente presso l’Università Federico II e tra i curatori del volume “Aneddoti e ricette a corte di Federico II nel XXI secolo: il buon cibo e il buon bere nel più antico Ateneo pubblico al mondo”, che nel suo intervento ha annunciato l'inizio di una collaborazione tra l’Archivio Storico cocktail bar e l’Associazione di Promozione Sociale "Federiciani tra Scienza, Cucina e Cantina - APS", in merito alla valorizzazione della cucina napoletana sia tradizionale che innovativa.
Storia
e tradizioni centenarie, gesti, conoscenze, saperi, sapori, gusto,
convivialità, condivisione, valori e sostenibilità ambientale, e tutto
quello che culturalmente rappresenta, hanno fatto si che la Cucina Italiana fosse insignita di questo importante riconoscimento.

Luca Iannuzzi, proprietario dell'Archivio Storico Cocktail bar
Luca Iannuzzi, proprietario del locale, studioso e attento divulgatore
della cultura borbonica e della storia delle Due Sicilie, ha creato un suo
progetto per omaggiare la Cucina Italiana, e unendo storia, tradizione e modernità.
Nella serata celebrativa dell'evento, in cui non poteva mancare la pasta, piatto italiano per eccellenza, è stato presentanto "Il Cerino dei Lazzari".
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| Archivio Storico Cocktail bar, il Cerino dei Lazzari |
Ideato dallo chef Emanuele Esposito, può essere considerato una modernizzazione dello storico Cerino di bucatini (o Timballo Flammand), un cardine della cucina dei "Monsù", i grandi cuochi esperti di cucina francese che hanno reso sontuose le tavole dell’aristocrazia delle Due Sicilie.
Nell'attuale versione dello sformato, lo chef ha sostituito i bucatini con i maccheroni, rinnovandone anche la forma. Un omaggio al Re Lazzarone, Ferdinando I^ che amava mangiare la pasta con le mani, con l'idea di richiamare l' unione tra lazzari (il popolo) e nobiltà. Il Cerino dei Lazzari, si presenta condito con un opulento ragù ristretto, con tracchie, salsiccia di maiale, muscolo di bovino, gallinella, arricchito da scamorza affumicata e melanzane.
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| Archivio Storico Cocktail bar, Mirko Lamagna e il 'Vapore di Stabia' |
Il Cerino dei Lazzari è stato accompagnato dal 'Vapore di Stabia', un cocktail che, per restare nella storia dell'epoca, è ispirato alla 'Real Ferdinando', la prima nave a vapore italiana costruita nei cantieri di Castellammare di Stabia, all'epoca, avanguardia ingegneristica del Regno.
Il bar manager Mirko Lamagna ne ha curato la realizzazione: gin e lime, con infusione di alga wakame che conferisce una nota marina e profonda. Il cocktail viene servito con un cubo di ghiaccio su cui viene impresso a caldo il marchio dell'Archivio storico, sottolineando l’attenzione al dettaglio che contraddistingue la proposta mixology dell'Archivio.
Si ringrazia XY agency per l'invito.
Archivio Storico cocktail bar
Via Alessandro Scarlatti 30, Napoli

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