Originari del centro-sud Italia, i ceci neri, erano ampiamente coltivati, considerati i bassi costi di produzione e i lunghi tempi di conservazione.
Ideali per sostituire la mancanza di proteine animali, erano particolarmente destinati anche alle donne in gravidanza e in allattamento, essendo ricchi di ferro.
Perduta ogni traccia della sua coltivazione e del suo utilizzo nella cucina mediterranea, da qualche anno sono molte le aziende che recuperano, producono e promuovono i ceci neri.
Come i ceci bianchi, sono ricchi di fibre e magnesio e utili contro il colesterolo cattivo.
Simili a piccoli sassolini, hanno una sottile buccia nera, l’ interno è di colore bianco-giallo, sono piuttosto gustosi e possono essere preparati in diversi modi.
Hanno bisogno di 48 ore di ammollo e circa 3 ore di cottura, ma resteranno comunque “al dente”.
E non lasciatevi spaventare dai tempi: in fondo una volta messi a bagno potete svolgere normalmente i vostri impegni, senza…disturbarli…loro, i ceci, non se ne accorgeranno.
Questi che ho usato per la mia ricetta sono Ceci neri del Fortore, presidio Slow Food, acquistati a Leguminosa.
Per la cottura ho seguito i consigli del veditore: a bagno per almeno 48 ore, in acqua tiepida, cambiata un paio di volte e sostituita sempre con altra acqua tiepida, cottura a partire da acqua fredda, salarli solo oltre metà cottura.
Insieme ai ceci ho aggiunto una cipolla piccola, un paio di foglie di alloro e del sedano e cotto circa 2 ore e mezzo, a fuoco basso, salando alla fine.
Per la pasta, trovate i maccarruni oppure i fusilli oppure, con lo stesso impasto, una volta steso, potete ricavare le lagane, delle tagliatelle un po’ più grossolane: a voi la scelta.
Una volta pronti i ceci, avendone cotto una certa quantità ne ho messi un po’ da parte per altre preparazioni, quindi, nei restanti, ho aggiunto la pasta e portato a cottura.
Ho servito accompagnando con un filo d’olio extravergine.