Non è un ricettario in senso classico, piuttosto la narrazione
di una cultura gastronomica allegra e informale, quella napoletana di fine ‘800,
attraverso un percorso di ricette dell’epoca tradotte dal napoletano anche in
italiano e in inglese.
Napoli in bocca, questo è il titolo del volume, è
stato presentato a fine novembre a Napoli, nella pizzeria che solo per una
insolita coincidenza ha lo stesso nome del libro, Napoli in Bocca,
appunto.
Edito da More Mondatori, il libro viene proposto come il primo
di una collezione “regional food – made in Italy” ed ha come autore Csaba
della Zorza , personaggio televisivo di Sky, Alice TV e Real Time, che ha
accettato la sfida lanciatale dall’editore, Francesco Mondadori, che
cercava qualcuno che traducesse e adattasse il testo originale in lingua
napoletana, in italiano: cosi parte il “restauro”.
Una storia, ma nel contempo tante storie di donne dell’800 con
i mezzi e i pochi ingredienti dell’epoca per ricette che costituiscono un po’ un
“ritorno alla base” e alla goduria per la buona tavola e la salute come piacere
e non dovere anche se alcune ricette attualmente risultano un po’ troppo ricche
o nel caso dei lievitati, con dosi di lievito che oggi sono quanto meno
dimezzate a vantaggio delle lunghe lievitazioni.
Il libro che può costituire un’originale idea regalo, non
contiene fotografie, ma immagini a colori realizzate da Rodo Santoro o stampe
d’epoca ed è realizzato in carta paglia, che normalmente si usa per assorbire
l’unto delle fritture o per i “cuoppi” del cibo da strada napoletano.
La ricerca di materiali alternativi per la stampa dei libri è
infatti uno dei punti cardini dei progetti di MoreMondadori.
La Pizzeria e Trattoria Napoli in Bocca di recente trasferita
nella sede attuale, è gestita da Antonio Esposito, nome e cognome emblematici di
Napoli, che ha le mani in pasta da piccolissimo, grazie a sua nonna Rosa, ancora
oggi famosa pizzaiola del centro storico.
Il locale è caratterizzato da ceramiche di Vietri e antichità
che arredano le pareti creando un’atmosfera unica: particolare una bicicletta da
bersagliere o la valigia di cartone ricordo del viaggio oltreoceano del nonno
allora quarantenne di Antonio.
L’impasto è lavorato a mano (circa 30 kg al giorno) da Antonio,
per cui il lavoro è passione, ogni pizza non è mai uguale all’altra anzi, non ha
mai la forma rotonda perfetta, proprio per esaltare l’artigianalità.
Margherita o Marinara con bibita a soli 5 euro, senza coperto e
senza servizio, ma si possono anche gustare ottimi piatti tipici della
tradizione napoletana, ritrovando sapori perduti.
La presentazione è stata seguita da una degustazione di alcune
delle ricette dl libro, ottimamente eseguite: gatto’ di patate, mozzarella in
carrozza, casatiello, frittate, zuppa di soffritto, ragù di carne di maiale,
parmigiana di melenzane… indimenticabile la genovese!
In conclusione della serata preparazione dell’impasto da parte
di Antonio, che ha coinvolto Csaba e Francesco Mondadori nell’impasto.
Non è
mancata la degustazione di un’ottima pizza, che ha entusiasmato anche Csaba.
Qui tutte le foto.
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