A seguito della chiacchieratissima puntata di “Report” trasmissione di Rai3, che ha sferrato un duro attacco alla Pizza Napoletana, l’AVPN ha organizzato lunedì scorso nell’aula magna di Eccellenze Campane una conferenza stampa, al fine di chiarire e difendersi dalle accuse del programma, che è stato anche uno degli ennesimi attacchi verso Napoli.
L’ Avpn ha volontà di scusarsi e ammette che ci siano carenze e problematiche da risolvere, ma accoglie l’occasione come stimolo a migliorare e cambiare, ove necessario, affinché si continui (o si cominci) a lavorare esigendo il rispetto del Disciplinare e fare in modo che la Pizza Napoletana, tra i prodotti base della Dieta Mediterranea, sia sempre vincente e continui a rappresentare un’eccellenza.Vero è che ci sono pizzaioli che non usano l’olio d’oliva (notoriamente contrastante il colesterolo cattivo e ricco di antiossidanti), ma ci sono anche quelli, che lo usano (c’è anche chi propone una carta degli oli, specificandone le origini) e fanno attenzione affinché la farina non arrivi a bruciare nel forno e tengono a una cottura perfetta, e comunque va tenuto in conto che le interviste durate anche più di un’ora, sono state ridotte in pochi fotogrammi, senza dare voce, ma ridicolizzando e disprezzando il lavoro di chi invece agisce con serietà, competenza e attenzione, a cominciare dal Presidente Antonio Pace e dal suo vice – vicario Massimo di Porzio ( e non mi sembra che questo sia un modo corretto di “fare informazione”).Un segnale forte è venuto dall’Istituto Zooprofilattico di Portici (Na), che opera direttamente sul territorio e nel Mezzogiorno, il cui Commissario Dott. Limone, ha evidenziato che dalle analisi effettuate in mattinata nei laboratori di Portici su 3 pizze per intero e non solo nelle bruciature, non sono emersi elementi di criticità o cancerogenicità, la quantità di benzopirene rilevata è ''inferiore a 0,5 nanogrammi per grammo'', a fronte dell' 1,51 indicato dalla trasmissione Report.
Altrettanto importante, la necessità di una responsabilità sociale, di cui tutti dovremmo essere parte, di educazione al gusto e scelta consapevole e mirata alla qualità ed un giusto equilibrio di ciò che mettiamo nel piatto tutti i giorni, non solo quando si parla della pizza, peraltro già oggetto di autorevoli studi scientifici non solo nazionali, che certificano il licopene (contenuto nel pomodoro, ingrediente base della classica margherita e non solo)un fattore protettivo antitumorale.
E mmò, tutti in pizzeria per una pizza…purché sia Verace Pizza Napoletana.