Polpettica 2: da Napoli a Tunisi (e ritorno) con sosta a Palermo…

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Ovvero, un percorso di polpette “in tondo”e in “ovale”, bordeggiando il Mediterraneo dei nostri sapori fratelli.

Un gradito ritorno, questo di  Polpettica, particolarmente indovinato, visto che è coinciso con il giovedì grasso.

Un viaggio ideale, questa volta senza allontanarsi troppo, siamo rimasti nel Mediterraneo, con le Polpette a fare da  trait d’union per un collegamento Napoli - Tunisi, con un piacevole stazionamento in Sicilia, tra sapori e profumi unici e tradizionali, nel rispetto della tradizione e della consapevolezza alimentare.

A farci da guida, come per la precedente edizione, Giustino Catalano e Raffaella Fortunato, con notizie storiche e curiosità su ingredienti, usi e costumi relativi.

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Allacciate le cinture, il nostro viaggio, inizia da Napoli, e da qui subito un salto in Sicilia, precisamente alle Eolie:
Con una “Palla di riso Napoletana” e “Pani cunzatu” alla maniera Eoliana,  Antonella Rossi, Chef patron, ci dà il suo benvenuto.

Compatta e sfiziosa, con funghi secchi e piselli ma senza sugo, la prima, fresco e aromatico, il secondo: il condimento eoliano, differisce da quello del resto della Sicilia, per la forte presenza di capperi.

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Un salto indietro nel tempo, con una ricetta del Cavalcanti,  la Polpetta Napoletana di uova in salsa di pomodoro, dalla tradizione antica del giovedì napoletano.

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Qui la “scarpetta” ci scappa, Giustino…docet!

Intanto in cucina Antonella prepara la sua “Capricciosa Vegetale alla fantasia della Chef: un intermezzo creativo, dagli ingredienti semplici: patate, cime di rapa, pomodori secchi e una finitura di pistacchio in granella, cotta al forno, dal sapore delicato e al tempo stesso deciso, completata da una crema di zucca.

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La Polpetta di Sarda, con passi e pinoli, dal gusto agrodolce, ci riporta nell’assolata Sicilia: il caciocavallo e il ripasso in sugo con tipico “strattu di pumadori” danno corposità all’insieme.

saIl crescendo di sapori continua, eccoci a Tunisi, con una sostanziosa “Tunisienne” di merluzzo, resa piccantisssssima(!) dall’Harissa, la tipica salsa tunisina a base di peperoncino rosso, aglio e olio: una cosetta leggera, del tipo, si salvi chi puòòò!

E torniamo in Italia, fermandoci a Catania, dove dopo tanta incisività, la delicatezza e l’eleganza del gusto, sono ben rappresentate dalle “Badduzze di carne in foglie di limone”, cotte con la tecnica “steccata alla greca”: le polpette sono avvolte in foglie di limone, che trasferiscono il delicato aroma e profumo alla carne e al sughetto che si forma: saporite e leggere.

Una bontà unica, forse le più gradite a tutti, sicuramente a Milady, il bis a grande richiesta è stato d’obbligo e più che gradito!

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Il viaggio volge al termine, i dolci di Antonella, chiudono degnamente la serata.

Una delicata “Mezza sfera di cous cous dolce” accompagnata da un caramello salato, dal piacevole retrogusto di anice, e deliziosi tartufi al cioccolato e biscottini al mandarino e noci, hanno dato la giusta nota dolce che ha ben completato la serata.

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