La figlia del Presidente: Maria Cacialli

406249_337683309646522_1711497812_n(di A. Orsini)
Oggi vi porto a mangiare una pizza, nel centro storico…
Chi viene a Napoli di solito ama passeggiare nei Decumani, S.Domenico Maggiore, S.Gregorio Armeno per vedere i Pastori, le chiese… non tutti arrivano nelle vie e viuzze che portano al Grande Archivio Storico di Napoli. La piazzetta del Grande Archivio è attualmente delimitata dal complesso monastico dei Santi Severino e Sossio, da alcuni edifici residenziali degli inizi del Novecento, recentemente ristrutturati e dalla chiesetta di Santa Maria Stella del mare, attualmente in pessimo stato di conservazione.
Al centro della piazza è stata ricomposta nel 1903 la fontana della Sellaria, recentemente restaurata.
OLYMPUS DIGITAL CAMERA         A pochi passi, in una struttura del 1500, troviamo la Pizzeria della “Figlia del Presidente”, di Maria Cacialli e Felice Messina.
Entriamo: un ambiente caldo e accogliente, i sorrisi dei pizzaioli e dei camerieri, Maria Cacialli ci viene incontro, ci accoglie come se ci conoscessimo da anni.
Mai visto occhi così belli, parlano. Ci guida in una saletta tranquilla per parlare fra amiche, come dice lei. Maria potrebbe interpretare benissimo la scena della pizzaiola nel film L’Oro di Napoli, le manca solo un corsetto bianco!
PicMonksal
Parte l’intervista, ma lei subito ci ferma: prima dobbiamo assaggiare la pizza fritta, ma intanto ecco che arriva un piatto di frittini : arancino, frittatina e crocchè…. Come si faceva a non mangiarli belli caldi… con la bocca piena le chiedo:
- Com’era Maria da bambina?
- Una peste! Non stavo mai ferma, a 4 anni ero sempre vicino a mio padre, giocavo con la farina e guardavo lui come impastava. Ricordo un carrellino forato, a mo' di culla uno di quelli dove mettevano a gocciolare le patate lesse. A 10 anni ho fatto il mio primo vero impasto. Mi sono innamorata giovanissima di mio marito, braccio destro di papà, fra l’odore della farina e quella della legna che bruciava nel forno, anche se gli occhi di mio padre non mi perdevano mai di vista.
OLYMPUS DIGITAL CAMERA             OLYMPUS DIGITAL CAMERA
Chi non è di Napoli, forse conoscerà Ernesto Cacialli perché nel 1994 in occasione del G7, Bill Clinton si fermò a mangiare una pizza da De Matteo ai Tribunali, preparata e offerta, proprio da Ernesto. Successivamente nel 2001 aprì una pizzeria tutta sua e la battezzò “Il Pizzaiolo del Presidente”. Ernesto fu stroncato da un male incurabile troppo presto, anche per Napoli, ma la sua storia, la sua fama sono internazionali.
Sua figlia Maria volle continuare la tradizione familiare e aprì,  una pizzeria con il marito qui in via del Grande Archivio, “La figlia del Presidente”, associata all’Associazione Verace Pizza Napoletana.
Gli occhi di Maria diventano lucidi, confessa che si emoziona sempre quando parla del padre, cui è anche dedicata una delle sale della pizzeria.
Arriva la pizza fritta, il ripieno del Presidente, specialità di Ernesto : un Vesuvio di pasta ripieno di ricotta e cicoli, con scaglie di parmigiano e provola affumicata, che equilibrano l’insieme, e pepe.
PicMonkey CollagePer fare una buona pizza, spiega Maria, bisogna, tra l’altro, usare solo prodotti di prima qualità, cambiare spesso l’olio della frittura.
Avevamo chiesto di farla piccola,  figuratevi quella “normale” !!! Mentre Milady scatta qualche foto, approfitto e piego la pizza come suggerisce Maria e mi ci butto a capofitto. Non posso raccontarla, dovete mangiarla, posso solo dire che è davvero eccezionale. Con la lingua fuori
Com’è Maria mamma? – continuo
- Ho due figli, Armando di 20 ed Ernesto di 13. Armando è pizzaiolo acrobatico freestyle. Sono una mamma moderna, allegra e comprensiva. Spesso vado a ballare con loro.
Come donna, come ti trovi ad essere titolare e pizzaiola ( ce ne sono poche a Napoli) in un ambiente in grande percentuale maschile?
- benissimo, sono tutti molto gentili, io sono cresciuta qui, mi conoscono da bambina e mi vogliono bene. Ci aiutiamo reciprocamente, come una famiglia.Un ragazzo viene ad avvisare Maria che i friarielli sono quasi pronti. Approfittiamo per entrare in cucina.
PicMonkey CollagecuzAppena finite le foto salutiamo Maria che deve correre a cambiarsi, stasera deve ritirare un Premio Al “Batis” per le “Eccellenze del Sud”.
Uscendo dalla saletta notiamo su una parete un quadro, uno spartito musicale della canzone “Era de maggio” con una lumaca di ceramica incollata sopra. Maria ci spiega che era la canzone preferita da suo padre e la lumaca la mise per significare la lentezza delle note. Maria accenna una strofa,  gli occhioni diventano di nuovo lucidi.
OLYMPUS DIGITAL CAMERAComplimenti Maria, per la tua passione, per il tuo amore per Napoli, questa città che è come un tormento di cui non si può fare a meno.
http://youtu.be/LVLAadCRHtE  
Nel salutarci Maria ci regala un piccolo portafortuna… a Napoli la fortuna si regala…
OLYMPUS DIGITAL CAMERA
prem