La pasta fermentata da esubero di lievito madre, e "ciceri e tria" a modo mio.
La pasta fermentata  pare fosse già consumata dagli egizi, ma di certo  nel 1400 Maestro Martino, nel suo ricettario “Libro de arte coquinaria”  indicando il modo di preparare le lasagne dice di prendere  una “ pasta fermentata ”  e stenderla sottile prima di ricavare poi dei quadrati da bollire e condire con formaggio e spezie.         Tutt’oggi , nel reatino si fanno ancora i “ pizzicotti ” una specie di gnocchi, un tempo fatti con gli avanzi di  pasta di riporto del pane oggi più semplicemente con un impasto con lievito di birra.  Alcune aziende si stanno orientando verso la produzione di pasta fresca fermentata, che rispetto alla pasta tradizionale, necessita ovviamente una lavorazione diversa. Aggiungendo alla semola bagnata lieviti e fermenti che ne consentono la trasformazione, risulta un prodotto  più digeribile. A parità di prodotto  consumato, rispetto alla pasta classica contiene una quantità inferiore di zuccheri prontamente digeribili...