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Visualizzazione dei post da febbraio, 2018

“Ra Ristovago” di Pozzuoli, il primo ristorante con pietanze tutte rotonde

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Entrando al ‘Ra Ristosvago’ di Pozzuoli si ha come la sensazione di essere giunti in un piccolo, romantico  villaggio marinaro: barche, cime, lampare, luce soffusa, rendono caldo e accogliente questo ristorantino che nel nome evocativo del dio del sole egizio “Ra” racchiude la luce e la rotondità del sole. Raffaella Migliaccio, imprenditrice dai trascorsi bolognesi,  ha voluto per questo suo progetto, una cucina “rotonda” cosi com’è la nostra Terra o com’è il calore di un abbraccio o ancora la rotondità delle forme delle donne, ma con forte richiamo al mare. “Le pietanze cucinate da Chef Raffaele Caputo sono rotonde e piene - spiega Raffaella,  Il mio menù è un richiamo alla terra, alla fecondità, al sole. Un ritorno alle origini che si trasforma in un mangiare contemporaneo”. Tartare di pesce  o gamberi accompagnate da geleè e salse di frutta, gamberi panati, croste di Gragnano (paccheri ) ripieni di baccalà, ring di calamari con limone e ricotta, roll rainbow di p...

“A tavola con i Santi”

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“A tavola con i Santi”, è il titolo della serata svoltasi il 19 febbraio scorso al Ristorante – Orto “Il Moera” di Avella. Lo spunto è dato dall’accattivante  libro “Santa Pietanza” (Guido Tommaso Editore)   di Giovanna Esposito e Lydia Capasso,  che durante la serata   hanno stimolato la nostra curiosità con il racconto di alcuni aneddoti tratti appunto da “Santa Pietanza”. Non solo una raccolta di ricette da tutta Europa, ma anche curiosità, tradizioni e leggende  spesso cruente e di derivazione pagana, raccontate in chiave non religiosa ma ironica e talvolta goliardica  di Santi (che prima di esser tali sono stati uomini e donne anche loro, talvolta burloni e dispettosi, quasi sempre martirizzati)  il cui culto è da sempre legato a ricette di cucina di vario genere che celebrano le ricorrenze ad essi legate. Per la serata Francesco Fusco ha scelto dal libro tre ricette, mentre per il dolce la quarta ricetta è stata affidata a Pasquale Pesce ....

Chalet Ciro a Napoli: tradizioni di Carnevale e mele…stregate!

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E’ probabilmente lo chalet più famoso di Via Caracciolo, Chalet Ciro , nato nei primissimi anni ‘50 del secolo scorso, e da allora meta anche di personaggi del jet set internazionale. Non solo golosi napoletani di tutte le età, ma pure i tanti turisti che vogliono gustare  la tazzina di  caffè lasciandosi tentare anche dai prodotti classici della pasticceria e rosticceria napoletana,  con lo sguardo a uno dei lungomare più celebri del mondo fanno tappa allo Chalet Ciro a tutte le ore del giorno fino a tarda notte. In una serata in esclusiva per la stampa di settore, organizzata da GCpress Comunicazione , l’attuale proprietario Antonio De Martino , rappresentante la quarta generazione della famiglia di imprenditori proprietaria dell’attività ne parla con orgoglio, sottolineando la qualità immutata della propria produzione oggi come allora, che ha portato il piccolo bar fondato dal nonno Ciro a crescere ed evolversi e a diventare l’azienda odierna (con una sede distaccata ...

Migliaccio semi dolce di semola e spaghetti (ni)

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Devo confessare che non conoscevo questa versione semi dolce del migliaccio di semola e spaghettini insieme. Ne parlavamo qualche sera fa con  Rita, un’amica, che  mi raccontava che nel periodo di carnevale, appunto, lo faceva sua nonna paterna (di Terzigno, un comune alle falde del Vesuvio). Quello che mi ha incuriosito molto, è l’uso in contemporanea della semola e degli spaghettini cotti in latte e acqua,  poi  l’aggiunta di uvetta (che a lei non piace, diceva, ma io ne ho aggiunto qualche acino) e la mancanza di ricotta, comune invece ad altre versioni salate ma soprattutto ingrediente del classico migliaccio dolce napoletano, e l’aggiunta di una minima quantità di zucchero che rende il risultato finale particolarmente gradevole, almeno per il mio palato. Questo che ho fatto io l’ho cotto al forno, ma si può cuocere anche in padella, probabilmente una versione più antica o povera, di quando nelle case ancora non tutti avevano il forno; si possono altresì ...

Al Murphy’s Law di Vico Equense

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Come tutte le cose preziose, ha bisogno di un po’ di attenzione per essere trovato. Si tratta del Murphy’s Law di Vico Equense , nella zona di Seiano, che si trova lungo la strada sorrentina, in Via Caulino 77.  Venendo da Sorrento, bisogna prendere la seconda traversa sulla destra dopo la salita per Montechiaro. Da Napoli, dopo l’hotel Torre Barbara. Si sale per pochi metri lungo una stradina circondata dal verde e, arrivarti su, ecco che l’incanto si presenta allo sguardo: il golfo di Napoli in tutta la sua bellezza e maestosità.   Se questo pub ha alcune delle caratteristiche tipiche dei locali inglesi: arredamento in legno, ambiente intimo, una vasta selezione di birre artigianali e musica in sottofondo, a volte dal vivo; d’altra parte, ha una connotazione molto definita nell’offerta gastronomica, con la scelta di materie prima di altissima qualità, la proposta di presidi slow food e, quando possibile, prodotti a km0.   In cucina si avvicendano: Concetta De Nicola, V...