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Visualizzazione dei post da dicembre, 2014

Pizza di scarole e baccalà: “Ricetta AdHocStabia – Premia La Tradizione”.

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A Napoli e dintorni, la pizza di scarole è una tipica preparazione dei giorni di vigilia delle “feste”, ma  gradita tutto l’anno. Altro protagonista della tavole delle vigile di Natale o Capodanno, è il baccalà dissalato. In questa ricetta sfiziosa, le due specialità si uniscono, e chiuse in un guscio di brisè semi dolce, danno vita ad una nuova gustosa versione di questa pizza, molto amata dai napoletani. Di una versione molto più antica di questa pizza, vi ho già parlato qui. Per 2/3 porzioni: Per la pasta: 150 g di farina 00 50 g di strutto 1 tuorlo 1 cucchiaio di zucchero vino bianco q. b. (circa 50 ml) Ripieno: 1 grande cespo di scarola 400 g di baccalà dissalato una manciata di olive nere 4 alici salate capperi olio extravergine di oliva Preparare la pasta lavorando insieme tutti gli ingredienti (attenzione, il vino potrebbe non servire tutto) fino ad avere un impasto liscio ed elastico che lascerete riposare al fresco. Lavare e sgocciolare la scarola, rid...

Le ferratelle (un po’ ubriache!)

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Non mi pare che le  Ferratelle siano un dolce tipico di Natale, ma potrei sbagliarmi. Cosi, quando le ho riviste proposte sulla pagina  Facebook  del molino Caputo ne ho subito ripreso la ricetta,  diversa dall’altra che vi ho proposto qui . Letto, copiato e fatto, mi sono messa subito in produzione. Ho dimezzato le dosi, tranne che per il liquore (ma solo per la mia cronica distrazione), cosi mi sono ritrovata delle ferratelle un po’…ubriache! Ecco dunque la ricetta a dosi dimezzate, con cui ho ottenuto 10 ferratelle. Per la preparazione ho fatto un copia / incolla. 1 uovo - 140 g di Farina Caputo Blu - 70 g di zucchero - 20 ml di latte - 15 ml di liquore  (io all’anice ) 50 ml di olio d'oliva PREPARAZIONE: "Sbattete le uova con lo zucchero in una ciotola, sino a quando otterrete una spuma soffice e biancastra, dopodiché incorporate il latte a filo, l’olio, la farina setacciata e il liquore, uno dopo l'altro. Mescolate bene, in modo da...

PANETTONE MALAFRONTE, A GRAGNANO SI PREMIA LA SOLIDARIETA'

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Il panettone  artigianale è un’arte unica, che per tradizione accompagna in Italia le festività natalizie e ultimamente si sta diffondendo molto anche al sud, grazie alla bravura degli artigiani locali. A Gragnano il Panificio Malafronte, che vanta un secolo di cultura gastronomica, l’ha trasformato in arte, partendo dall’impasto, morbido e profumato grazie alla scelta accurata delle materie prime utilizzate, e il sapore dolce e naturale dei canditi creati in casa, che non hanno niente a che fare con quelli industriali, secchi e colorati artificialmente. La storica azienda gragnanese risale al 1906, oggi a portare avanti la tradizione sono Ciro Malafronte, con i figli Adriano, Daniele e Massimiliano. Il punto vendita in via Castellammare, strada principale di accesso a Gragnano, è un caldo invito a gustare al meglio il grano in tutte le sue trasformazioni ed evoluzioni, dal dolce al salato, dal pane ai biscotti. Ed in questo periodo naturalmente il Panettone è l’indiscusso protago...

le casette incantate…..

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Una ricetta non ricetta per una merenda sana e sfiziosa, o per un buffet delle feste,  saranno una gioia per i bambini e non solo. Ci prenderete subito la mano, con pochissimi semplici ingredienti (eventualmente anche salati, come pasta di olive e ricotta!) in  pochi minuti e sono pronte, ma attente agli abusi edilizi! Vi occorre: crema spalmabile alle nocciole, per me Noccioro 45 crema di ricotta (ricotta lavorata con zucchero al velo) fette (quelle un po’ più grandi) di pan carrè (ne  ho usato uno artigianale). granella di nocciole Noccioro 45 Dalle fette di pan carré (ma potete usare  pan di spagna  o pandoro) eliminare la crosta e ricavare le sagome delle casette. Ognuna è costituita da due ( o se preferite anche tre) fette, più il tetto, i cui rettangoli saranno ricavate da altre fette cui non va eliminata la crosta. Col dito indice sporco di crema nocciola, sulla fetta che farà da facciata, imprimete le finestre e il portone. Spalmate di crema noc...

DAL CILENTO A NAPOLI: TUTTA LA TRADIZIONE CAMPANA NEI PIATTI TIPICI DI NATALE

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cliccare sulle foto per ingrandirle Uno dei ristoranti più antichi di Napoli, in uno degli angoli più belli del lungomare cittadino ha ospitato il lungo pomeriggio  dedicato alla cucina e ai dolci tipici delle feste (e non solo) napoletani e cilentani. Da “ Zi’ Teresa ” infatti si sono ritrovati rappresentanti famosi e meno famosi della gastronomia e della pasticceria campana, da Napoli al Cilento, in un pomeriggio–evento all’insegna  degli antichi sapori, organizzato dal fotografo Luigi Savino, introdotto dal giornalista  Tommaso Esposito e animato dalla “pusteggia” di Enzo e Floriana . Con  Carmela Abate, chef resident,  Maria Rina del Ristorante Il Ghiottone di Policastro Bussentino (Sa), Giovanna Voria dell’Agriturismo Corbella di Cicerale (Sa), in  un intinerario da Napoli all’estremo Cilento di mare e fino all’entroterra, una cucina fatta di piatti troppo spesso dimenticati per la lunghezza della preparazione o per ingredienti frequentemente...

Là… dove nasce Noccioro 45. In visita all’Azienda Agricola Maietta, ad Avella.

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Alzi la mano chi non si è mai persa/o e non ha affondato i dispiaceri con consolatorio piacere nella voluttuosa cremosità di un barattolo di crema nocciola. La più commerciale, ormai famosissima, al pari di molti altri prodotti commerciali non ha più niente della bontà e della genuinità di una volta: nocciole estere (ma negli anni passati si rifornivano qui), oli di palma e quant’altro non ne fanno un “affoga dispiaceri” proprio ideale. Girovagando in rete, sul gruppo di Terra di Fuoco ho visto le foto di una crema nocciole postata da Rosa, mia compagna in questa visita insieme a Tonia , che ringrazio per le foto con cui ho composto il collage: tanto per cambiare Milady, distratta come sempre,  ha lasciato in macchina la fotocamera… Il  prodotto in questione, con ben il 45% di nocciole, non ha aggiunta di grassi, né di aromi, ma solo cacao, latte disidratato, zucchero e lecitina e per di più è fatto in Campania, con nocciole di Avella. Devo assaggiare questa de...

Il 15 dicembre alla pizzeria La Dea bendata “A cena con l’autore”, degustazione di pizze e fritti in compagnia di Federica Bernardo

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Lunedì 15 dicembre alle ore 20,00 alla pizzeria La Dea Bendata di Pozzuoli appuntamento con “A cena con l’autore”, serata di degustazione di fritti e pizze in compagnia di Federica Bernardo, autrice del libro “Momenti di insopprimibile fastidio” edito da Feltrinelli. Nel corso della serata le chiacchiere con la Bernardo e la giornalista Laura Gambacorta sugli esilaranti “fastidi quotidiani” contenuti nel testo e letti dall’attrice Assia Iasevoli si alterneranno alle degustazioni di pizze e fritti preparati dallo staff del maestro Ciro Coccia. In abbinamento ci saranno i vini dell’azienda Nugnes di Carinola. Ticket cena: 18 euro (vini inclusi)  Ingresso solo su prenotazione – Si raccomanda la massima puntualità Info, prenotazioni e contatti stampa: Laura Gambacorta cell. 349/2886327 email: laugam@libero.it Pizzeria La Dea bendata Corso Umberto I, 93 Pozzuoli (Na)

La crema inglese (con i dolcetti alle mandorle)

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Parente della crema pasticciera, la crema inglese classica con latte, tuorlo, zucchero e aromi, non prevede l’uso di addensanti (farina, fecola, amido). Va servita come dessert al cucchiaio tiepido o freddo, accompagnata da savoiardi o biscottini, oppure si usa per accompagnare o nappare torte o dolci vari. Una versione più ricca prevede l’aggiunta di una percentuale di panna in sostituzione di una parte di latte. E’ semplice da preparare, ma bisogna far attenzione a non farla bollire. Andrebbe cotta a bagnomaria, facendo attenzione che l’acqua non bolla, oppure a fuoco basissimo, mescolando sempre, col cucchiaio di legno. E’ pronta quando supera di poco gli 80° gradi, per chi ha il termometro, oppure appena vela il cucchiaio. Questa è la ricetta che uso per due porzioni: 1 tuorlo (l’albume vi servirà per i dolcetti) 120 ml di latte 25/30 g di zucchero 1 puntina di estratto di vaniglia Per i dolcetti: 125 g di farina di mandorle 1 albume 125 g di zucchero al velo Prepar...

“Molino Caputo: I dolci delle feste dei grandi interpreti, tra tradizione e innovazione. Il Sud ospita il Nord”

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Dodici grandi nomi dall’Olimpo della Pasticceria e della Gastronomia Italiana, si sono riuniti il 3 dicembre scorso all’Hotel Romeo di Napoli per il grande appuntamento (ormai annuale) che celebra i dolci delle feste, organizzato da Dieffe Comunicazione con  Molino Caputo produttore di “Farina Oro Lunga Lievitazione” ( una farina sempre più spesso, scelta per la preparazione di panettoni, babà e lievitati). A sviluppare il tema, la genialità di maestri pasticceri e chef a confrontarsi e migliorare  con lo scopo di “unire i percorsi professionali, rafforzare le conoscenze, esaltare la competenza e la creatività dei nostri artigiani per favorire lo scambio del sapere.”  (Antimo Caputo). Dallo scambio di esperienze al perfezionamento di tecniche, i dolci classici si confermano vincenti, coi profumi e i sapori cari alla tradizione o diventano accattivanti, rinnovandosi, con l’aggiunta di ingredienti d’eccezione, che parlano del  territorio e col risultato, per i lie...

CALENDARIO PASTA ARTIGIANALE LEONESSA 2015 PROTAGONISTI 3 RISTORANTI STELLATI, CON GLI CHEF BARRALE, DELEO E SCARALLO

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Presentato nella sede del  Pastificio Artigianale Leonessa di Cercola la 20^ edizione del Calendario aziendale. I fratelli Leonessa hanno accolto i tanti amici e clienti  con un brindisi augurale,  organizzato curiosando tra le novità in produzione e degustando, tra foto e interviste, spaghettoni aglio, olio e peperoncino e gnocchi freschi fritti ripieni di baccalà su crema di verdure miste e finale con panettoni artigianali. Quest’anno tre chef campani, con quattro ricette ciascuno: Paolo Barrale , siciliano ma ormai Irpino a pieno titolo, del Ristorante stellato Marennà, a Sorbo Serpico (AV) Michele Deleo, executive del Ristorante Rossellinis di Palazzo D’Avino a Ravello, Lino Scarallo, di Palazzo Petrucci a Napoli. Quest’anno il calendario propone dunque un team “stellare”: oltre i sapori che valorizzano il territorio dei rispettivi chef  e di tutta la Campania e ricette che possono essere ripetute anche da chi è nella cucina di casa, la novità di poter contat...

Piccoli panini morbidi al Caciocavallo di Grotta con melanzane a “fungetiello”

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Una ricetta sfiziosa che nasce per il contest Il Cacio a Cavallo , a cui partecipo per la categoria Panini e per la quale, oltre al Caciocavallo ho usato lievito madre in quanto ce n’è sempre in esubero, e avanzi di patate lesse, ma nulla vieta di preparare le patate al momento e di usare lievito di birra se non avete a disposizione lievito madre. Ho usato un Caciocavallo di Grotta prodotto a Zungoli un paesino dell’Irpinia (ai confini con la Puglia) dove le temperature e umidità locali permettono  una determinata stagionatura, che dura anche fino a due anni,  nelle grotte naturali di tufo e pietra di cui la zona è ricca e dove sono messi a stagionare legati a coppia e appesi “a cavallo” alle travi di legno. Il prodotto, che è un Prodotto Agroalimentare Tradizionale (PAT) campano,  conquista cosi   particolari qualità organolettiche ed un gusto unico, più o meno piccante, a seconda del grado di stagionatura. La produzione, con latte intero, di vacca,  a...