Pasticcio di baccalà
La realizzazione di questo “pasticcio” è un riadattamento di una ricetta letta nel trattato “ Cucina teorico –Pratica” di Ippolito Cavalcanti, Duca di Buonvicino, (e discendente di Guido Cavalcanti, amico di Dante) che con la sua opera seppe “fotografare” una parte rilevante della cucina napoletana dell’Ottocento. Il trattato di Cucina Teorico Pratica, concepito in origine come una successione di cento menù suddivisi per carne, pesce, uova e cucina, si è trasformato via via nelle nove diverse ristampe che uscirono durante i venticinque anni di ricerca portata avanti dal Cavalcanti. La prima sezione venne redatta in lingua italiana, per nobili e ricchi borghesi. La seconda fu scritta in dialetto napoletano, per il popolo e la borghesia che usava il dialetto quale linguaggio quotidiano Il trattato è diventato nel corso degli anni un fenomeno di costume, il testo basilare della Cucina partenopea: per la prima volta, “ la buona e salutaria cucina ” non...