Che le chiamiate spizzicate o che le chiamiate ciambelline al vino, sono in pratica lo stesso semplice dolcetto di antica tradizione popolare laziale e di fattura piuttosto rustica, tipico della zona dei monti Cimini, e in particolare del comune di Soriano nel Cimino, borgo ricco di scorci suggestivi, uliveti, noccioleti, vegetazione e boschi; secondo antiche leggende, maghi e sacerdoti nascosti nelle fitte foreste compivano riti misteriosi.
Gli Etruschi, popolavano quella che allora era la Selva Cimina, che l’audace console romano Fabio Rulliano osò violare, sconfiggendo gli Etruschi che cominciarono così declino.
Oggi Soriano è tra i borghi più belli d’Italia e come molti paesi dei monti Cimini, offre numerose testimonianze di vari periodi storici, dall’epoca romana al medioevo al rinascimento: palazzi nobiliari, la rocca, il Castello Orsini che la domina e da cui si godono panorami incantevoli, Palazzo Chigi Albani…
Tornando alle nostre spizzicate, sono fatte con pochi, semplici, ingredienti che tutti abbiamo in dispensa: vino, olio, zucchero, farina, e un pizzico di bicarbonato o lievito per dolci.
La ricetta che ho usato mi è stata data da mia cugina Lidia, sorianese doc, e mentre olio zucchero e vino, hanno una quantità precisa, per la farina ci si regola secondo ‘quanto ne prende’ l’impasto (regola comune a molte ricette di Lidia) che deve risultare piuttosto morbido, e vi sembrerà anche un po’ untuoso, ma va bene così.
Personalmente ho stravolto un po’ la ricetta, usando metà zucchero di canna che ha dato maggiore croccantezza e sostituto parte della farina 00 prevista, con farina di grano timilia.
Infine , possono essere aromatizzate con un po’ di anice o semi di anice, o fatte con vino rosso e aromatizzate con un pizzico di cannella.
Ecco le dosi:Gli Etruschi, popolavano quella che allora era la Selva Cimina, che l’audace console romano Fabio Rulliano osò violare, sconfiggendo gli Etruschi che cominciarono così declino.
Oggi Soriano è tra i borghi più belli d’Italia e come molti paesi dei monti Cimini, offre numerose testimonianze di vari periodi storici, dall’epoca romana al medioevo al rinascimento: palazzi nobiliari, la rocca, il Castello Orsini che la domina e da cui si godono panorami incantevoli, Palazzo Chigi Albani…
Tornando alle nostre spizzicate, sono fatte con pochi, semplici, ingredienti che tutti abbiamo in dispensa: vino, olio, zucchero, farina, e un pizzico di bicarbonato o lievito per dolci.
La ricetta che ho usato mi è stata data da mia cugina Lidia, sorianese doc, e mentre olio zucchero e vino, hanno una quantità precisa, per la farina ci si regola secondo ‘quanto ne prende’ l’impasto (regola comune a molte ricette di Lidia) che deve risultare piuttosto morbido, e vi sembrerà anche un po’ untuoso, ma va bene così.
Personalmente ho stravolto un po’ la ricetta, usando metà zucchero di canna che ha dato maggiore croccantezza e sostituto parte della farina 00 prevista, con farina di grano timilia.
Infine , possono essere aromatizzate con un po’ di anice o semi di anice, o fatte con vino rosso e aromatizzate con un pizzico di cannella.
Una tazza da te di zucchero (per me semolato e di canna)
una tazza di olio (oliva se preferite un gusto più deciso, semi per un gusto più delicato)
una di vino bianco.
Farina 00 q.b.
un pizzico di bicarbonato
zucchero semolato (o misto con zucchero di canna) per rifinire
In una terrina mescolate i liquidi, quindi unire la farina col bicarbonato (circa 3 tazze, ma dipende dal tipo di farina).
Impastare fino ad avere il composto morbido e formare la ciambelline, passarle solo da una lato nello zucchero (non tutte le versioni prevedono questo passaggio) e sistemarle con la parte non zuccherata sulla placca del forno rivestita con la carta forno.
Cuocere a temperatura moderata circa 15 minuti o poco più, lasciar raffreddare prima di. .. divorare!
Si conservano nella classica scatola di latta e nel barattolo di vetro.