Nel camino al centro della saletta d’ingresso che accoglie già alcuni ospiti, il fuoco vivo riscalda l’ambiente: bruciano rami di alloro, il cui profumo si spande e infonde un immediato senso di benessere: Manuel Lombardi, il padrone di casa, ci viene incontro e ci promette che il sole lo troveremo comunque nei piatti che degusteremo, e gli crediamo.
Manuel è anche conosciutissimo per essere colui che insieme alla sua famiglia ha ripreso la lavorazione di quello che è considerato il più antico formaggio d’Italia che pare fosse già conosciuto ai Sanniti: il “Conciato Romano”, presidio Slow food, ottenuto da latte di pecora e vaccino unito crudo a caglio di capretto. Tra le varie fasi della lavorazione c’è il lavaggio delle formelle con l’acqua di cottura delle “pettole”, la pasta fatta a mano, in quanto l’amido in essa contenuta funge da antibatterico.
Segue poi la “concia”, con olio extravergine di oliva, aceto ed erbe aromatiche e la stagionatura in anfore di creta. Se ne ottiene un formaggio dal gusto deciso e a tratti piccante, non da tutti apprezzato al primo assaggio, incisivo anche nei profumi. Caratteristiche che cambiano a seconda della stagione in cui è prodotto, come cambiano le erbe dei pascoli circostanti Le Campestre, dove le pecore e le mucche di famiglia pascolano in totale libertà.
Le pietanze che degustiamo, sono ovviamente tutte preparate in azienda o nelle immediate vicinanze: dagli affettati dell’antipasto alle olive caiazzane, il favoloso pane nero, ma anche quello bianco, i pomodorini d’inverno, la zuppa di ceci fagioli e castagne, i meravigliosi scialatielli integrali ( che ho voluto assaggiare anche in purezza) lavorati a mano dalla signora Liliana, mamma di Manuel, il corposo ragù, le carni , la melannurca quella vera, piccola e imperfetta, cotta al forno e caramellata con asprinio di Aversa e servita col dadino di conciato… Sapori della tradizione locale, veri e sorprendenti insieme (il menù degustazione va dai 30 euro). Cosi come sorprendente è l’incontro con la mia scrittrice gastronomica preferita, Lejla Mancusi Sorrentino, anche lei ospite di Manuel!!!
Manuel è anche conosciutissimo per essere colui che insieme alla sua famiglia ha ripreso la lavorazione di quello che è considerato il più antico formaggio d’Italia che pare fosse già conosciuto ai Sanniti: il “Conciato Romano”, presidio Slow food, ottenuto da latte di pecora e vaccino unito crudo a caglio di capretto. Tra le varie fasi della lavorazione c’è il lavaggio delle formelle con l’acqua di cottura delle “pettole”, la pasta fatta a mano, in quanto l’amido in essa contenuta funge da antibatterico.
Non è stato possibile visitare tutta la tenuta per via della pioggia, ma ci siamo promessi di ritornare e soggiornare (a Le Campestre sono diponibili anche alcune camere), in modo da poter anche assistere alla produzione di formaggio, che avviene nelle prime ore del mattino e poter fare colazione con latte appena munto.
A Presto Manuel!
Azienda Agrituristica "Le Campestre" Via Buonomini,
Castel di Sasso (Ce)
Tel 0823.878277 / 347. 0580014 / 366. 7201685
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