A Cura del blog Scatti di Gusto, in collaborazione con Antico Molino Caputo, si è svolto qualche giorno fa al Grand Hotel Parker’s l’incontro – laboratorio “Gli Impasti Possibili – Facciamo Festa”.
Cinque i nomi di spicco (in ordine alfabetico, per non dar torto a nessuno) che per l’occasione si sono scambiati i ruoli, da cuoco a pasticciere a pizzaiolo e viceversa.
Vittoria Aiello, Gennaro Esposito, e il sous chef Salvatore La ragione, staff della Torre del Saracino, Gino Sorbillo famoso pizzaiolo napoletano e il maestro pasticciere dell’Accademia Italiana Alfonso Pepe (Qui trovate la sua ricetta delle zeppoline al miele qui la sua ricetta per gli struffoli, in versione morbida), di S. Egidio Monte Albino (SA) reduce dal successo di Re Panettone a Milano, dove ha vinto con i suoi panettoni prodotti quest’anno con la farina Antico Mulino Caputo.
Durante il laboratorio è stato evidenziato come la pizza da cibo povero sia diventata cibo di alta gastronomia, grazie alla continua ricerca da parte delle nuove generazioni e all’evoluzione delle tecniche d’impasto e lievitazione, nonché al miglioramento delle farine.
Lo stesso dicasi per il pane: superati i tempi in cui la “fetta di pane” era stata sostituita dai panini e il lievito madre era stato messo da parte dal lievito di birra, a discapito della qualità del prodotto finale, si è tornati alla tradizione, con risultati ottimizzati e impasti con idratazione al 120%: oggi si può produrre pane anche poco sapido, per esaltare il gusto della farina con cui sarà prodotto e specifico, a seconda del condimento cui si abbinerà.
La degustazione dei prodotti da forno preparati, preparati con farina Caputo Blu o rossa, è iniziata con un pane all’aglio rosso con baccalà mantecato, una focaccia lievitata ad alta idratazione, con impasto semplice, irrorata con olio e acqua, che assorbita dall’impasto durante la lievitazione ha dato un prodotto finale con la parte superiore croccante e il fondo morbido, e un gradevolissimo pane dolce con farina di segale, semola e farina integrale, arricchito con noci, mandorle e finocchietto campani, accompagnato da ricotta di bufala e miele, quest’ultimo pane, il preferito da Milady!
A seguire, Gino Sorbillo, da pizzaiolo a pasticciere , ci ha deliziato con dei deliziosi pasticcini, i famosi “brutti ma buoni”, (preparati con la nuova farina Caputo oro, specifica per pasticceria):
nella foto potete ammirare i pasticcini in versione semplice, mielata e …finiti!
Villa Matilde, azienda vinicola campana che ha ripreso la coltivazione dell’antico falerno, ha offerto la falanghina e il passito che hanno accompagnato la degustazione.
Un delicato babà, preparato da Vittoria Aiello secondo la sua personale ricetta, ricco di uova e burro, a doppia lievitazione, circa 3 ore la prima, fino a 5 ore la seconda. ha deliziato i palati degli intervenuti.
E dulcis in fundo, gli spettacolari, paradisiaci panettoni del maestro Alfonso Pepe prodotti con lievito madre e quest’anno per la prima volta con la farina Caputo: umidi al punto giusto, morbidi, fragranti, profumati…
Classico, con limoncello, con cioccolato al latte, e il pandoro, che produce in quantità limitatissime…
Sarebbe stato un vero peccato perdere l’occasione di assaggiarli tutti, vi assicuro che nessuno si è tirato indietro davanti a questo sacrificio.
Le classiche foto di gruppo hanno chiuso quest’interessante, ricco pomeriggio!
e per finire, altri momenti del laboratorio.