“Molino Caputo: I dolci delle feste dei grandi interpreti, tra tradizione e innovazione. Il Sud ospita il Nord”
Dodici grandi nomi dall’Olimpo della Pasticceria e della Gastronomia Italiana, si sono riuniti il 3 dicembre scorso all’Hotel Romeo di Napoli per il grande appuntamento (ormai annuale) che celebra i dolci delle feste, organizzato da Dieffe Comunicazione con Molino Caputo produttore di “Farina Oro Lunga Lievitazione” ( una farina sempre più spesso, scelta per la preparazione di panettoni, babà e lievitati). A sviluppare il tema, la genialità di maestri pasticceri e chef a confrontarsi e migliorare con lo scopo di “unire i percorsi professionali, rafforzare le conoscenze, esaltare la competenza e la creatività dei nostri artigiani per favorire lo scambio del sapere.” (Antimo Caputo).Dallo scambio di esperienze al perfezionamento di tecniche, i dolci classici si confermano vincenti, coi profumi e i sapori cari alla tradizione o diventano accattivanti, rinnovandosi, con l’aggiunta di ingredienti d’eccezione, che parlano del territorio e col risultato, per i lievitati, di consistenze soffici ed eteree, ma ricche nel gusto e nei profumi, che gli stessi attori gustato e valutato, fornendo ognuno il proprio parere ai colleghi.
Ecco le delizie presentate in questo appuntamento dolcissimo, tutte preparate con farine Caputo:
Sal de Riso fresco di nomina di Cavaliere della Repubblica e di secondo posto (con la sua versione del panettone classico) a RE Panettone, la kermesse dedicata al dolce meneghino, nonché vincitore per il panettone innovativo, e vincitore col panettone al limoncello kermesse torinese «Una Mole di Panettoni», ha presentato tra gli altri anche i dolci vincitori: oltre al panettone classico il Girotondo alla Frutta e il Panettone Millefiori, un meraviglioso incontro tra nord e sud, con farina integrale, cereali e crema al miele, sormontato da struffoli, creato apposta per questa serata e una selezione di alcune delle sue torte.Alfonso Pepe l’altro campano vincitore a Re Panettone con la sua versione del panettone classico milanese, ha presentato inoltre, il dolce con cui si è invece classificato secondo: una particolarissima, nuova, intrigante versione del Babà: con lievito madre, e lievitazione di 36 ore, direttamente nel barattolo di vetro in cui viene cotto, completato con inzuppitura all’arancia conservato poi sottovuoto, dura fino a 6 mesi: all’apertura i profumi coinvolgono e con la morbida struttura dell’impasto accarezzano con delicatezza il palato durante l’assaggio.Due le donne presenti tra i maestri pasticcieri: Stella Ricci in un tributo alla Sicilia, con la classica cassata infornata, “vestita” a festa in raffinata versione oro, o mignon , uno splendido abete – scultura, di roselline di cioccolato, circondato da mignon al cioccolato e il Dolce stellare alle castagne.Rosanna Marziale di Caserta, che ha invece omaggiato il nord, col suo panettone al caffè e alla birra, e il Falso Gianduiotto, anch’esso ripieno di crema alla birra e caffè: due gusti contrastanti eppure insieme sorprendenti e gradevoli.La carrellata continua col toscano Paolo Sacchetti ( qui e qui) rivisto con immenso piacere, di cui ho potuto finalmente assaggiare le meravigliose, mitiche Pesche di Prato (che da sole valgono un viaggio a Prato) e la versione fritta dei cantucci, nonché il Giulebbe, un lievitato con noci e marroni glassati.Saldamente ancorato alla tradizione più autentica, Sabatino Sirica, anche lui da poco nominato Cavaliere della Repubblica, che ha presentato i dolci più rappresentativi del Natale partenopeo: un trionfo di mostacciuoli, divino amore, cassatine, e roccocò.Il pluripremiato e già campione del mondo Luigi Biasetto presenta “Charlotte” un singolare ma superrrrlativo (!) panettone che racchiude profumi e sapori del nostro sud, in un elegante, armonioso equilibrio: mandarini di Taormina, bergamotto di Calabria, noci di Sorrento, in un impasto a base di cioccolato “forastero”.Pasquale Palamaro ci ha invece deliziato con un castagnaccio rivisitato: una tenue mousse di castagne, avvolta in cioccolato, con crema di ricotta e olio all’alloro…mooolto aromatica e gustosa!Ancora la creatività ischitana con Antonio Maresca, che propone una rivisitazione del Roccocò, in un’elegante composizione- scultura, con una veste al semifreddo, accompagnata da crema alle nocciole, sorbetto al mandarino e meringato al pisto.Giuseppe Stanzione del ristorante Le Trabe della Tenuta Capodifiume di Capaccio, Paestum, ha reso vezzose le classiche zeppoline fritte della tradizione napoletana, servendole su un budino di latte e miele, accompagnate da schiuma di latte, profumata con pisto e decorando il tutto con un’insalatina di fiori eduli, a richiamare l’essenza del miele millefiori, ingrediente di molti dolci natalizi.
Un cremoso di gianduia, accompagnato da gelatina di cachi, stecche di cioccolato e decorato con sfoglia d’oro e viola del pensiero; per Salvatore Bianco e Carmine di Donna, entrambi resident al Romeo.Infine, da Vico Equense, Gennaro Esposito, col pasticciere Luigi Buonocore, hanno proposto una cassata rivisitata.
qui le altre foto della serata.