‘A Pasta c’ancioi

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Frammenti di ricordi delle estati adolescenziali in Sicilia, in un paesino di pescatori della riviera ionica, S. Teresa di Riva (dove tutt’ora la vita dei pescatori è come un rito che si tramanda da padre in figlio), il pesce era rigorosamente pescato dai pescatori del luogo e spessissimo finiva nel piatto con “du’ fila ‘i pasta”….
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A tratti nell’aria “u ciavuru”, si sentiva ( il profumo) di zagare o gelsomini, mentre di buon mattino,  quel cielo limpido si cuciva al mare, così trasparente che si vedevano anche i pesci muoversi liberamente nel fondale.
I paesani guardavano l’orizzonte, l’avvicinarsi delle barche che rientravano dal loro lavoro e, dalla spiaggia, si aspettava ansiosi il loro rientro. La  mattina varavano presto cercando di arrivare prima degli altri per non farsi fregare il posto (i pescatori sono molto superstiziosi e vivono di questi riti quasi se fosse un modo per sconfiggere il malocchio dagli altri pescatori), poi al ritorno, nella spiaggia, vendevano il pescato (opi, fritturella, triglie,).
-“Carusi  ajutàtini  acchianàri ‘a barca, Minichello  isa  ‘i mani…”
- “Melittu, buttanetomatri, i rremi ‘nta l’acqua, va’ pigghili, nnàghiti”
- Pippu, pigghia ‘sti falanghi…
- Chi  ppiagghiaste oggi?
- ‘mmari Mela, oggi sunnu ancioi…
- Allura, oggi, pasta c’ancioi e un bicchier’i vinazzu!
Ecco, gli Spaghettoni  Leonessa, trafilati a bronzo sono l’ideale abbinamento alle alici e al sugo che compone il piatto.
Per la seconda ricetta con cui partecipo al contest Leonessa Coast to Coast , Maruzze e spaghettoni per una ricetta a cura di Blogger dal Sapore di Mare”, indetto da Pasta Leonessa in collaborazione  con lo staff di Gusto Mediterraneo , ho deciso di preparare la pasta  con le alici con tutti gli ingredienti della ricetta tradizionale, ma presentandola come timballino mono porzione.
Per ogni timballino:
Circa 200 g di alici
1/4 di cipolla
1/2 spicchio d’aglio
60 ml di passato di  corbarini I sapori di Corbara
1 filetto di alice salata
una manciata di uvetta e pinoli
1 cucchiaio di pangrattato
2 cucchiai d’olio extravergine
70 g di Spaghettoni Leonessa.
“Scapuzzare” l’ancioi, diliscarle, lavarle e separare i filetti.
Infarinare 3 o 4 filetti, friggerli in un cucchiaio d’olio, sgocciolarli su carta assorbente e tenere da parte.
In un tegame, mettere l’altro olio, unire la cipolla affettata a velo, l’aglio, e cominciare a soffriggere.
Unire 1/2 bicchiere d’acqua, mescolare e lasciar appassire una decina di minuti.
Intanto ungere con olio una pirofila da porzione e rivestirla con i filetti di alici, con la pelle che verso le pareti della pirofila.
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Unire alla cipolla il filetto d’alice salata, mescolare col cucchiaio di legno fino a scioglierlo,  unire  l’uvetta e i pinoli e i restanti  filetti tagliuzzati, mescolare, far insaporire, quindi aggiungere il passato di corbarini, allungando il tutto con 1/2 bicchiere d’acqua.
Fate “cutturari ”, cuocere, circa 15 minuti, aggiungendo, se occorre, poca acqua.
Mettere il cucchiaio di pan grattato in un padellino e  farlo “atturrari”, abbrustolire.
Intanto cuocere in acqua salata gli spaghettoni 8 minuti,  scolarli e metterli nel tegame col sugo,  unire i filetti fritti spezzettati,spolverizzare con parte del pan grattato, mescolare il tutto e versare nelle pirofila con le alici.
Chiudere, ripiegando le alici sugli spaghettoni e mettere in forno caldo 10 minuti.
Lasciar riposare nel  forno spento ancora 5/7 minuti, quindi sformare sul piatto di portata, spolverare col restante pane “atturratu” e… manciativvilli!!!
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Maruzze patan'e cozze, è l’altra ricetta con cui partecipo al contest.