Affondate il cucchiaino in questo dessert delizioso e particolare: dopo il crac della crosticina caramellata, il cucchiaino arriva al delicato zabaione al pistacchio, la cui dolcezza si contrasta con l’acidulo dei lamponi….
Una ricetta che Paolo Sacchetti di Prato, vice presidente dell’Accademia Nazionale Maestri Pasticcieri Italiani, ci ha preparato ad uno dei suoi corsi e che è rimasta nel cassetto oltre un anno, finché non ho avuto a disposizione la pasta di pistacchio, ma che ho rifatto per 3 volte prima di avere la giusta riuscita… Poi vi dico.
La ricetta originale è per 8 persone, io ho dimezzate le dosi.
per 4 persone:
4 tuorli
40 g di zucchero Zefiro extrafine eridania
10 g di pasta di pistacchio di Bronte Dry fruit
150 ml di panna liquida
200 g di lamponi
zucchero a velo eridania
Montare i tuorli con lo zucchero (la ricetta originale prevedeva zucchero semolato) a bagnomaria, portandoli a circa 60°( l’acqua nella pentola su cui poggia la ciotola con le uova deve sfiorare l’ebollizione, senza però arrivarci).
Quando sarà a temperatura, crema si presenterà gonfia e spumosa.
Fuori dal fuoco, unire la pasta di pistacchi e montare un paio minuti con le fruste finché lo zabaione sia raffreddato, quindi unire la panna liquida, amalgamando senza montare.
Nelle ciotoline o pirofiline individuali, sistemare parte dei lamponi spezzettati quindi suddividere lo zabaione, mettere i lamponi interi e spolverare abbondantemente di zucchero al velo.
Passare al grill per circa 5 minuti o poco più, fino a formare la crosticina gratinata, lasciar appena intiepidire e servire.
e fin qui, ci siamo…
Ma con questa ricetta, partecipo al contest La ricetta nel cassetto, quindi mi tocca anche spiegare il perché ‘ stata fatta 3 volte…
la prima volta, ho finalmente tutti gli ingredienti a disposizione e mi cimento, ma qualcosa non è andato per il verso giusto: non chiedetemi cosa, non l’ho capito, fatto sta che all’assaggio il gusto, ma la consistenza no… la crema finale era impazzita…
Ci riprovo, ma una distrazione nel pesare la quantità della pasta di pistacchio, mi dà questo risultato… ecccheèstacosa????
Alla fine, al terzo tentativo, chi la dura la vince, riprovo con dose per single, con un tuorlo solo…
Il risultato è ottimale, quello che vedete nelle foto precedenti… e l’assaggio?
Ho fatto giusto in tempo ad assaggiarne un cucchiaino: Maman, le avevo chiesto di assaggiare per avere un parere, aveva detto di metterla in frigo che l’avrebbe assaggiata poi…
Ma ci ha ripensato, e dopo aver preteso di conoscerne la composizione, con un interrogatorio da terzo grado, dopo pochi secondi mi ha consegnato la ciotolina: VUOTA…
con questa ricetta partecipo altresì al contest di il pistacchio di Bronte di “le torte di Gessica”