Notevole serata, ospitata nella bella terrazza all’aperto, del Quartum Store , delle Cantine Di Criscio a Quarto, per “Un fritto diVino”
Protagonisti della serata i fritti della Pizzeria “Salvo da tre generazioni” di San Giorgio a Cremano, accompagnati da due vini dell’azienda ospitante.
A dare il via agli abbondanti assaggi, un’entrée della chef Viviana Marrocoli: lo “sformatino di frittatina di cipolle su letto di valeriana” un delizioso quanto etereo finger food molto apprezzato dai numerosi intervenuti.
Si entra quindi nel vivo della serata, col “cuoppo” di scagliuzziell', crocchè, pall e' ris, zucchine e melanzane fritte , e le superbe, superlative, frittatine di maccheroni di Salvatore Salvo, che ha eseguito personalmente e scrupolosamente la preparazione, coadiuvato da due collaboratori.
Questa prima parte della serata è stata “innaffiata” dall’Asprinio d’Aversa, uno spumante aversano, vinificato con metodo charmat, prodotto con tecnica alberata: i filari crescono tra piante di pioppo e il terreno è utilizzato anche in altezza.
Salvo ha narrato della nascita della sua attività, risalente agli inizi del ‘900, dovuta a sua nonna, passando per suo padre, arrivando ai giorni nostri, a lui e suo fratello, raccontandoci della passione e dell’impegno profuso nella scelta dei prodotti, visitando personalmente artigiani attenti a qualità, tradizione,stagionalità, rivalutando prodotti locali che nulla hanno da invidiare a quelli originati in altre parti d’Italia: anche per i fratelli Salvo, il futuro è nel passato.
La cena prosegue con un altro finger food della chef Marrocoli, “Riso venere all'insalata con verdurine di stagione e provoletta affumicata”, cui seguono le prelibate e succulente montanare di Salvo: la versione con pomodoro del piennolo di Casa Barone e caciocavallo podolico e quella con pomodorini gialli di Casa Barone e barilotto di bufala, e la Pizza fritta con ricotta, provola e cicoli
Difficile dire quale fosse più buona…
In abbinamento il Campania Rosato igt 2011, un aglianico beneventano, vinificato con macerazione breve di 48 ore in serbatoi di acciaio, corposo e morbido.
Il food consultant Giustino Catalano, ci ha invece delucidato su quanto si verifica per le albicocche vesuviane, la cui coltivazione, a causa di speculazioni di mercato, rischia di essere sostituita da coltivazioni di pomodori, più richieste oltre oceano: la grande distribuzione paga ai produttori 5 centesimi al chilo, rivendendo poi a 2,5 / 3,5 euro al chilo.
Alcuni produttori hanno quindi deciso di non accettare, invitando a comprare il prodotto direttamente alla fonte, e facendo omaggio, per la serata, di un gran cesto di albicocche.
Anche il dessert ,“Frolla di albicocca e crema con il suo nettare”, che ha chiuso degnamente la piacevole serata, aveva le albicocche vesuviane come ingrediente principale, scelte proprio per sostenerne i produttori, dallo chef Pietro Parisi, già discepolo di Ducasse. Parisi ha devoluto l suo compenso in beneficenza, a favore de “La Lucciola” di Modena, una struttura di riabilitazione per ragazzi disabili, danneggiata dal terremoto.
E come dopo cena, un rinfrescante cocktail, col famoso “nucillo” de “E Curti” di S.Anastasia, tutt’oggi prodotto con l’antica ricetta risalente al 1924, miscelato col chinotto bio di GMA Import Specialità: Il Cobiki, servito ghiacciato, con la classica fettina di limone: 1/5 di nucillo, 4/5 di chinotto e tanto ghiaccio.
Cos’altro aggiungere, se non che Laura Gambacorta, organizzatrice dell’evento, coadiuvata da Giustino Catalano, ha fatto ancora una volta centro???
Di seguito altre foto di alcuni momenti della serata.