I fritti del Regno di Napoli e delle due Sicilie

 I fritti del Regno di Napoli e delle due Sicilie, secondo evento previsto dalla giornata di partenza della rassegna Biennale del Gusto, di cui vi ho già accennato in Eat Parade, ideato e organizzato da Luigi Farina, presidente dell’Associazione Spaghettitaliani,  si è tenuto domenica 22 u.s... presso la pizzeria dei Fratelli Salvo.

In una splendida giornata più primaverile che invernale, il Regno di Napoli e delle due Sicilie, è ritornato in voga, per un giorno,  per una  disputa tutta gastronomica.

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I Salvo Pizzaioli da tre generazioni,  a rappresentanza del Regno di Napoli,  lo chef  Francesco Lelio, ( antica panelleria da nino) dell’Accademia della Cucina Siciliana a rappresentanza del Regno di Sicilia, si sono misurati, per la gioia degli invitati, in una “singolar tenzone” relativa ai cibi da strada napoletani e siciliani, quelli che oggi vengono definiti “Street Food”:

Mentre lo chef Ciccio comincia letteralmente a scaldare l’olio e ad affondare le mani in pasta per i broccoli in pastella (a Napoli sono cimette di cavolfiore)

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i fratelli Salvo si danno da fare per le deliziose frittatine di maccheroni e i ciurilli (fiori di zucca) con la ricotta

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I fritti sono serviti direttamente nei “cuppetielli” (i cartocci di carta paglia), gli invitati cominciano a deliziarsi…frienn magnann!

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La risposta palermitana non tarda ad arrivare, con deliziose arancinette profumate all’arancia e al limone, che in un attimo ti portano in un agrumeto, tra sentori e profumi tutti mediterranei…

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Napoli non sta di certo a guardare, ecco che il pubblico dirotta verso un cuppetiello di fritto misto: panzarotti, palle di riso, scagliuozzo (pezzi di polenta croccante).

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ma non c’è tregua: mentre da  Palermo è in arrivo il classico panino con “cazzilli” e “panelle” e le “rascature”, (quest’ultime nascono dal recupero di ciò che resta dall’impasto iniziale delle panelle)

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è già il momento di tornare a Napoli capitale, per gustare soffici montanare e accompagnare con un inebriante nero d’Avola…

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per poi passare ancora dalla capitale siciliana per il “pani ca’ meusa”, il panino con la milza e degli aromatici cardi pastellati, dal delicato e gradevole gusto lievemente amarognolo…

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La tenzone volge al termine, senza vincitori né vinti, Napoli e Palermo sono entrambi vincenti per gusto, qualità e genuinità dei prodotti presentati: poveri ma buoni! Per una volta colesterolo, trigliceridi, gastrite e quant’altro hanno fatto la “ola”!

Cultura, cucina, convivialità, protagonisti di un saporito quanto garbato “delirio”, in un viaggio gastronomico che mette tutti d’accordo, ed ha avuto la degna conclusione con cannoli e sfogliatelle…

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A fine giornata  protagonisti ed organizzatori posano sorridenti e soddisfatti per le foto ricordo di una giornata - evento da ricordare!!!

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